venerdì 30 settembre 2011

GNOCCHETTI PER MARIO



GNOCCHETTI PER MARIO
INGREDIENTI E PROCEDIMENTO PER 4 PERSONE
GNOCCHETTI GR 600, POMODORI DATTERINI GR 600, 3 SPICCHI DI AGLIO,
GR 400 DI RICOTTA,GR 100 DI PECORINO, 5 RAMETTI DI TIMO, 6 FOGLIE DI BASILICO,
PEPERONCINO, 6 CUCCHIAI DI OLIO,SALE.
PROCEDIMENTO,METTERE I POMODORI INTERI DENTRO UNA PENTOLA ALTA E CON IL FRULLATORE A IMMERSIONE FRULLARLI PIU' POSSIBILE,QUANDO SONO FRULLATI SI METTONO SUL FUOCO,INTANTO METTERE L'ACQUA A BOLLIRE,IN UNA PADELLA CAPIENTE METTERE L'OLIO E GLI SPICCHI D'AGLIO CON UN PEZZETTO DI PEPERONCINO,QUANDO L'AGLIO A PRESO COLORE AGGIUNGERE IL POMODORO FRULLATO E ORMAI CALDO,UNIRE LE FOGLIOLINE DI TIMO E REGOLARE DI SALE,METTERE A CUOCERE GLI GNOCCHETTI NELL'ACQUA SALATA,IN UNA CIOTOLA METTERE LA RICOTTA CON IL PECORINO E MEZZO MESTOLINO DI ACQUA DI COTTURA DELLA PASTA,SCOLARE LA PASTA E VERSARLA NELLA PADELLA,AGGIUNGERE LE FOGLIE DI BASILICO E AMALGAMARLA,IMPIATTARLA E COSPARGETE CON LA RICOTTA E A PIACERE ANCHE UNA LEGGERISSIMA MACINATINA DI PEPE.

sabato 6 agosto 2011

LA SFOGLIA DE SAN'AGABBITO (Le fettuccine di San'Agapito






Il Patrono di Palestrina si chiama Agapito,un santo vissuto a Palestrina,la festività cade il 18 agosto,per quel giorno le famiglie di Palestrina alta (lo Borgo,la Colonnetta,gli Scacciati erano d'uso fare una pasta condita con prodotti esclusivi di stagione,per quel giorno iniziavano il prosciutto(quello dell'anno precedente,doveva stagionare 18 mesi)o chi lo aveva venduto doveva utilizzare il prosciutto di spalla.
Gli ingredienti per 4 persone :600 grammi di tagliatelle all'uovo,30 grammi di cipolla ,due fette di prosciutto tagliato più spesso,tre gambi di sedano fresco(non quello gigante)una carotina,uno spicchio di aglio,500 grammi di pomodori,due rametti di maggiorana,tre rametti di timo,peperoncino piccante(da usare con parsimonia),6 foglie di basilico,olio di oliva,sale e pecorino.
Procedimento:preparare tutti gli ingredienti,tagliare a listarelle il prosciutto,tritare la cipolla,tagliare a tocchettini sia la carota che il sedano(del sedano tagliare solo i gambi),le foglie del sedano tagliarle grossolanamente,tagliare alcune fettine di peperoncino,mettere la pentola con l'acqua sul fuoco,intanto in una larga padella mettere 4 cucchiai di olio con l'aglio tagliato a metà,quando inizia sfegolare aggiungere il prosciutto,dopo tre o quattro minuti aggiungere la cipolla,quando la cipolla inizia a colorare aggiungere carota e sedano,quando sono appassite aggiungere i pomodori tritati grossolanamente,il peperoncino,le foglie del timo e della maggiorana,salare e lasciarlo cuocere per 5 minuti,nel frattempo cuocere le tagliatelle e quando vengono a galla scolarle e ripassarle nella padella con il sugo a fiamma vivace,spegnere e cospargere di basilico spezzettato,impiattare e cospargere con il pecorino(possibilmente grattato al momento).

lunedì 13 settembre 2010

La Callarozza

Tutte le regioni hanno un nome per questo oggetto,indispensabile, per le famiglie che sono vissute
negli anni che si doveva fare fatica per vivere.
Mia madre mi disse"quando una ragazza arriva al tempo del matrimonio,c'è la nonna che gli spiega e consiglia le cose da fare e da avere",il tegame di terracotta,la padella e la "callarozza",perchè, se una madre ne avrà una, mai  gli moriranno i figli di fame.
Questa pentola veniva usata per bollire,si agganciava ad un apposito ferro nel camino,oppure per cotture lente,in questo caso veniva appoggiato su un treppiede,in questo modo poteva essere tenuto caldo ma non bollente.
Sul treppiede,la mamma metteva la callarozza con dell'acqua,poi girando nella campagna raccoglieva tutte le verdure che per tramando famigliare conosceva,le buttava nella C,metteva ,patate,zucchine o pezzi di zucca,ramolacci,lattuga,cicoria di qualsiasi tipo,tutti i germogli teneri,funghi,cotenne di maiale.
Quando era cotto(ci metteva anche 4 ore)si versava la zuppa sul pane,la fame spariva.
La ricetta per la Caccavella che mi dava più piacere era semplicissima,erano Patata Lesse.
Procedimento= si prendevano le patate quelle poco grandi,si lavavano e si mettevano nella callarozza con l'acqua fredda,si appoggiava sul treppiede e con poca brace,sempre tenuta viva ma senza fiamma,dovevano cuocere con il calore tenue  non con la bollitura.
La cottura iniziava verso le dieci del mattino,erano pronte per cinque del pomeriggio,noi ragazzini prendevamo una patata per volta,doveva essere sempre calda, appoggiavamo la patata sul piatto,si toglieva la pelle,si rompeva con le mani e condita con olio sale un paio di foglioline di mentuccia e a chi piaceva una goccia di aceto.
Quelle che avanzavano erano destinate al maiale,ne restavano sempre poche,povero maiale.




 Caccavella amore mio del blog Ammodomio